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Accordo Fondazione Lungarotti/Veronafiere - Il Museo del Vino di Torgiano a Expo 2015

Accordo Fondazione Lungarotti/Veronafiere – Il Museo del Vino di Torgiano a Expo 2015

In anteprima a Vinitaly 2 delle 27 Opere previste al Padiglione del Vino dell’Expo

Vinitaly – Verona, 22 marzo 2015 -La Fondazione Lungarotti ha stipulato un accordo con Veronafiere per portare all’Esposizione Universale di Milano ventisette delle tremila opere del MUVIT, il Museo del Vino di Torgiano (PG), sotto la forma del contratto di prestito. Per l’occasione, Lungarotti espone in anteprima a Vinitaly (Pad.7, stand B2) due dei reperti previsti al Padiglione del Vino di Milano.

MUVIT Museo del Vino Fondazione Lungarotti Torgiano (PG)-Reale Fabbrica di Capodimonte Baccanale Napoli fine sec. XVIII

Per Chiara Lungarotti: “Non poteva mancare ad Expo uno spazio dedicato alla storia del vino italiano, le cui radici si fondano e intrecciano con lo sviluppo culturale del nostro Paese. Il patrimonio del MUVIT dà voce alla straordinaria complessità e ricchezza di tecniche e tecnologie che hanno segnato la millenaria passione degli italiani per il vino: prestare i nostri pezzi più pregiati all’Esposizione Universale è un privilegio e un dovere”. Il percorso espositivo sarà articolato in sei filoni tematici, a partire da un excursus storico sull’antichità romana e greca, per poi esplorare la relazione tra vino e mito, l’utilizzo del vino come medicamento, la relazione tra amore e il nettare degli dei e, infine, il rapporto vino-alimentazione e quello con la convivialità.

Tra le opere più suggestive esposte a Milano una Kylix in ceramica a figure nere della fine del VI sec. a.C., un notevole busto di Bacco di Girolamo Della Robbia (XVI sec.), un ferro da cialda inciso e cesellato del XVI sec. e la coppa “Bevi se puoi” di Flaminio Fontana (1575). Le due opere dell’esposizione in anteprima a Vinitaly sono un Baccanale di terracotta smaltata bianca, che riporta la memoria alle atmosfere neoclassiche (fine XVIII sec., Reale Fabbrica di Capodimonte, Napoli), e la Bottiglia mamma tratta dagli schizzi di Gio Ponti e realizzata dalla Cooperativa di Ceramica di Imola (1994), una metafora del vino quale anello di congiunzione tra il passato e il presente, incubatore di futuro.

Il MUVIT, gestito insieme al MOO-Museo dell’Olivo e dell’Olio dalla Fondazione Lungarotti, è stato creato nel 1974 da Maria Grazia Marchetti Lungarotti, storica dell’arte e archivista, assieme al marito Giorgio Lungarotti. Con oltre 3000 reperti, le sue collezioni raccontano cinquemila anni di storia della viticoltura del Mediterraneo attraverso materiali archeologici, raccolte di ceramica, arte grafica e editoria antiquaria. Il Museo del Vino di Torgiano è stato recensito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle sue collezioni artistiche.

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