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Andrea Bocelli, Premio Fuoriclasse Castagner 2017. Esempio di bravura e solidarietà

Andrea Bocelli, Premio Fuoriclasse Castagner 2017. Esempio di bravura e solidarietà

Autoironico, umile, grandissimo Bocelli “mai stato primo della classe, questo riconoscimento farebbe felici i miei genitori”

 

“Non sono mai stato il primo della classe. A scuola mio fratello era sempre più bravo di me, mia madre diceva che ero pigro e non avrei mai combinato nulla di buono nella vita perché non mi impegnavo abbastanza. Essere premiato oggi come Fuoriclasse è quindi una bella rivalsa per me, farebbe piacere a mia madre e credo che se fosse presente il mio babbo – scomparso nel 2000 – una lacrimuccia scapperebbe pure a lui” confessa Andrea Bocelli nel ricevere il premio Fuoriclasse 2017 dalle mani di Roberto Castagner che prontamente replica: “Nella vita si può essere primi della classe oppure essere dei fuoriclasse. E i fuoriclasse hanno una vita per dimostrarlo. I tuoi genitori sarebbero fieri di te, esempio di bravura e di solidarietà verso le persone meno fortunate”.

Questa la motivazione del Premio Fuoriclasse 2017 giunto alla decima edizione, precedentemente assegnato a Vittorio Feltri, Claudio Lippi, Virna Lisi, Carlo Rubbia, Alberto Bauli, Anna Fendi, Red Canzian, Bruno Vespa, Arrigo Cipriani e a molti personaggi insigniti con la nomina ad honorem. Il premio nasce nel 2006 per volontà di Roberto Castagner, imprenditore veneto della grappa il cui tratto distintivo, oltre all’amore per l’innovazione, è lo spirito di solidarietà che lo spinge ad essere vicino ai meno fortunati avviando azioni di solidarietà nelle quali spesso coinvolge il nutrito gruppo di fedelissimi amici imprenditori, artisti, comunicatori. Erano infatti un centinaio gli ospiti, arrivati soprattutto dal Veneto ma anche dal resto d’Italia. Tra questi Giovanni Rana, Riccardo e Rossana Illy, Massimo Colomban, Andrea Tomat, Luciano Mazzer, Anna Fendi, Massimo Donadon, solo per citarne alcuni.

Tutti protagonisti di una serata davvero magica, a Forte dei Marmi sulla spiaggia del suggestivo stabilimento balneare Alpemare, proprietà della famiglia Bocelli, dove si è consumata un’elegante cena di pesce e verdure biodinamiche, accompagnata dal Prosecco “Giallo” di Castagner e dai vini – Vermentino su tutti- che lo stesso Andrea Bocelli produce con il fratello. “Giusto perché si sappia – scherza il Maestro – il canto è per me solo un hobby; il mio vero lavoro è andare a cavallo e fare il vino! Poi si rivolge a Francesco Grollo, giurato ma soprattutto amico dai tempi in cui frequentarono un corso del Maestro Corelli: “l’essere stato votato da un collega rende il premio ancora più speciale”. Poi Bocelli stupisce tutti: si mette al pianoforte per accompagnare il tenore trevigiano in alcune celebri arie. I presenti, increduli, si alzano per immortalare la scena. Pioggia di flash sull’inedito duo. La musica riempie la sala e allieta gli animi di un fine cena suggellato dai distillati di Castagner: l’irrinunciabile Grappa Fuoriclasse Leon 15 anni e l’ultimo nato di casa Castagner, l’Amaro Leon, 45 erbe infuse in grappa di Prosecco invecchiata sette anni. Spirito giocoso, grande umanità, amore per la vita, sono qualità autentiche che traspaiono da ogni sua parola, ma Bocelli presenta un paio di tratti che lo accomunano in modo particolare a Castagner: il grande ottimismo e un autentico senso di solidarietà che per entrambi si traducono in azioni concrete nella direzione del bene comune.

L’INTERVISTA… BOCELLI e CASTAGNER a MARGINE della PREMIAZIONE

Affiancato dalla moglie Veronica, impeccabile per eleganza e accoglienza, Andrea Bocelli affronta con disarmante semplicità le incalzanti domande dei giornalisti presenti:

– Il Premio Fuoriclasse, un riconoscimento ambito. Una carriera sempre in salita? Le carriere sono sempre in salita, non ci sono carriere in discesa. Per un verso o per un altro c’è sempre una difficoltà nuova da affrontare. Ma c’è un rovescio della medaglia che nel mio caso è dato soprattutto dall’affetto della gente e dalla gratitudine e siccome santa gratitudine è la santa più dimenticata dal calendario, in questo senso mi sento molto fortunato.

– Si sente fortunato e rende sempre omaggio alla famiglia… Certo. Mio padre mi ha insegnato tantissimo, a lui mi sono sempre ispirato. Un ragazzo comincia a parlare di cose serie dopo i dieci anni col padre e lui mi ha avviato a quei valori che sono ancora oggi i miei valori di riferimento.

-In questi giorni Lei ha fatto un viaggio che è stato importante dal punto di vista spirituale… Sì, sono stato in Giordania, sulle rive del fiume laddove il Vangelo ci racconta che Gesù sia stato battezzato e siccome io ho una fede in crescita da quando ho iniziato a farmi certe domande, quello è stato un momento sicuramente molto suggestivo.

Quanto alla recente caduta da cavallo risponde “vado a cavallo da quando avevo 8 anni, sarò cascato almeno 50 volte… L’unica differenza è che questa volta ho perso conoscenza. Un‘esperienza del tutto nuova per me, che mi ha fatto riflettere. Così qualche giorno fa per il mio compleanno (22 settembre) per la prima volta in vita mia sono rimontato a cavallo indossando il cap che mi avevano regalato ”

– In merito al film sulla sua vita di prossima uscita “The music of silence” Bocelli spiega: “il silenzio è parte della musica, ma al di la di questo è sicuramente un momento di grande arricchimento perché quando c’è silenzio si pensa meglio, si ascolta meglio, si apprezza meglio quel che gira intorno a noi. Il silenzio è importantissimo e purtroppo il nostro mondo è sempre meno silenzioso”

– “La grande umanità riconosciutale nelle motivazioni del premio sottende che i grandi talenti tendano a perderla con il successo? – “Non credo proprio. Anzi ritengo che gli uomini di buona volontà, gli uomini umanamente ricchi siano la stragrande maggioranza. Una maggioranza silenziosa che non fa notizia, non interessa a voi giornalisti. Le pagine dei giornali sono purtroppo piene di brutte notizie, Le buone azioni sono segrete e rimangono un fatto sconosciuto. Ma il mondo ne è pieno, altrimenti sarebbe già andato tutto a rotoli. Sono invece profondamente persuaso che, nonostante tutto, il mondo vada verso un continuo miglioramento…. Poi ci sono i nostalgici, le persone che dicono “ai miei tempi”. Ai miei tempi la sera per andare a letto si moriva di freddo. Si montava in macchina e c’erano i finestrini che si chiudevano a volte si e a volte no, l’aria condizionata non esisteva. Si stava male, una giornata di allora vissuta oggi sarebbe una giornata terribile. Troppo spesso ce ne dimentichiamo. Poi è chiaro che ci sono i problemi, ma il mondo va avanti lentamente, i problemi si risolvono lentamente”.

– Bocelli è sognatore? “No! Io sono un ottimista, sognatore mai. Non mi piacciono i sogni, mi piacciono i progetti concreti
Cosa le manca da realizzare? – Progetto tutti i giorni, mi piace molto, mi piace la tecnologia, mi piace tutto. Amo la vita a trecentosessanta gradi

– Cosa è nato dal vostro incontro (domanda rivolta a Roberto Castagner) ? Castagner: “ Andrea con la voce, io con i miei prodotti, entrambi distilliamo emozioni. Per certi versi anch’io mi sento un artista. Se ognuno si impegna a svolgere il proprio lavoro, qualunque lavoro, come un’arte, perfezionandosi ogni giorno, sono convinto che il mondo diventerà migliore. Avanzando a millimetri, non metri, facendo rete, incrociando idee e condividendo opinioni. Come stasera, qui a Forte dei Marmi, dove abbiamo raccolto tante persone per bene interessate a portare avanti iniziative di solidarietà che potrebbero migliorare la vita di tante persone”.

– Bocelli: “E’ vero, condivido al 100% ! La vittoria -lo dimostra ad esempio lo sport- è sempre di un millesimo di secondo. Poi si raccolgono le soddisfazioni come è giusto, perché quel millesimo di differenza è frutto di enormi sacrifici. C’era un grande direttore d’orchestra che diceva sempre: il compito di un artista oggi è di migliorare anche di una sola nota quello che ha già fatto nell’arco dell’intera carriera, e se ci riesce è un artista fortunato”.

– Qualche legame tra Bocelli e il Veneto? “Ho dei ricordi fantastici legati all’Arena di Verona, perché ci ho cantato più di una volta. Mi ricordo un Requiem di Verdi diretto da Lorin Maazel con 18mila persone davanti; è stata un’esperienza incredibile. E comunque il Veneto è terra di persone cordiali, il pubblico è caloroso e ci vengo sempre volentieri.

L’Arena teatro difficile? “L’Arena è un grande teatro, ma non è la quantità del pubblico che fa la difficoltà, a volte è proprio il contrario. Casomai l’Arena è il più grande teatro al mondo dove si può cantare senza microfono!

– Venezia? Non sta mica a me parlare di Venezia… Venezia è nel cuore di tutti nel mondo per quello che è, unica nel suo genere.

– La provincia di Treviso? Potrei rilasciarvi uno scoop… (sorride) una volta sono stato fidanzato lì, ma neanche sotto tortura dirò mai il nome.

Una riflessione sul ruolo dei Talent show rispetto alla musica di adesso? Bocelli “Aveva ragione Leo Valiani quando scriveva: tutte le strade portano a Roma. Corelli diceva che qualunque strada si percorra per arrivare al cuore della gente va bene, basta che ci arrivi. Che sia il talent show, che sia un’altra strada, l’importante è che uno riesca a raggiungere il proprio obiettivo seriamente. Nelle carriere serie non c’è la schedina, non si vince come al totocalcio. Le grandi carriere vanno programmate per tempo, organizzate bene con tutta la fatica del caso. Che poi ci arrivi attraverso il talent show o altre vie non ha importanza.

– Ha cantato con il figlio. Preoccupato per le difficoltà di una carriera in questo ambiente? Mio figlio un giorno mi ha detto “babbo, vorrei cantare come te”; se mi avesse detto vado a fare pilota di Formula Uno forse era quasi meglio. Per questo mi sento particolarmente responsabilizzato. Gli dico tutti i giorni che dipende da lui e non da me, perché di sicuro quello che potrò dirgli glielo dirò e quello che potrò insegnarli glielo insegnerò. Ma in queste cose siamo sempre soli e lui sarà solo con se stesso a combattere col proprio strumento, con la propria volontà e con la propria determinazione”.

E se le dicesse che intende iscriversi ad X Factor? “Gli direi: ….rifletti !”

L’intervista, la conclude Roberto Castagner: “Per tutto quello che ha detto stasera, e non solo per quello che ha fatto nella sua vita, Andrea Bocelli è il Premio Fuoriclasse 2017” !!

Per una volta la stampa è d’accordo all’unanimità. Parte l’applauso.

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