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Indexwine intervista Catia Cantelli CEO di Rotocel, in questo periodo di speranza per la ripresa

Indexwine intervista Catia Cantelli CEO di Rotocel, in questo periodo di speranza per la ripresa

In questo periodo di fermo produttivo, ma di grandi speranze per la ripresa e per un futuro di grandi aspettative, abbiamo voluto intervistare Catia Cantelli, CEO di Rotocel, azienda che opera nel settore delle etichette adesive ed etichette personalizzate, soprattutto per il settore vitivinicolo, per capire come le aziende stanno vivendo questo periodo di “fermo produttivo” e come si stanno organizzando per una ripresa che avverrà a piccoli passi. Speranza, tenacia e fiducia nel futuro, sono le parole chiave che l’azienda ha voluto sottolineare per continuare con la produzione.

Lavorate molto con il settore vinicolo, che impressioni avete a riguardo? È un comparto che continua a lavorare seppur a rilento?

Catia Cantelli – Ceo di Rotocel ©

Il settore vinicolo, così come altre categorie merceologiche, si distingue nei suoi canali di distribuzione: le aziende che rivolgono il loro business verso l’Horeca sono sicuramente più in difficoltà a mantenere inalterati i propri “numeri” rispetto a chi, invece, serve anche la grande distribuzione. Altre aziende hanno buona parte della loro produzione destinata all’export, il quale ha mantenuto una discreta richiesta nei loro confronti. Ad ogni modo lo spirito resiliente dei nostri clienti li ha aiutati nel riorganizzare il loro business compatibilmente con il periodo che stiamo attraversando, chi con consegne a domicilio, chi vendendo online.


Quindi continuate ad avere richieste da questo settore anche in questo momento?

Assolutamente sì, è il nostro core business e continua ad esserlo anche oggi.

Finita l’emergenza, come ripartirà il settore vitivinivolo: vi siete fatti un’idea?

Il settore vitivinicolo non deve ripartire perché non si è mai fermato; sicuramente dovrà impossessarsi nuovamente di quella parte di business che ad oggi è fermo per ovvi motivi, parlo del canale Horeca appunto. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, l’Italia ha la fortuna di avere eccellenze enogastronomiche uniche al mondo e a cui il mondo fortunatamente ha abituato il proprio palato!

L’etichetta non è solo informazione, è anche comunicazione e marketing: secondo voi alcune aziende del settore wine post emergenza penseranno di cambiare la loro strategia comunicativa e di conseguenza l’estetica delle loro etichette?

Anche in questo caso ci sarà sicuramente da distinguere chi sul proprio packaging ha fidelizzato la sua utenza, quindi si manterrà fedele alle scelte di marketing prese in passato, e chi invece vuole lanciare un nuovo messaggio a una comunità che indubbiamente uscirà provata da questo periodo; ci saranno sicuramente delle aziende che vorranno trasmettere un segnale importante di rinascita, di nuova fioritura, di conseguenza sarò più propenso a valutare nuovi spunti comunicativi, così come ce ne saranno altre che vorranno confortare i propri clienti mostrandosi a loro tali e quali a come erano prima di questa pandemia, una sorta di “ehi, sono qui, sono sempre io!”.

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